Van Eck, Caroline; McAllister, James; Van de Vall, Renée (eds.) (1995) The question of style in philosophy and the arts. Cambridge University Press, Cambridge.
viernes, 31 de diciembre de 2010
Estilo (IV) / Style (IV) (J. Mordaunt Crook)
Van Eck, Caroline; McAllister, James; Van de Vall, Renée (eds.) (1995) The question of style in philosophy and the arts. Cambridge University Press, Cambridge.
miércoles, 29 de diciembre de 2010
Words about Architecture (D. Scott Brown)
miércoles, 24 de noviembre de 2010
Espacio (IV) / Space (IV)
Frederick, Matthew (2007) 101 Things I Learned in Architecture School
sábado, 30 de octubre de 2010
El Señor de los Milagros
La procesión del Señor de los Milagros no es sólo una fiesta religiosa: es mucho más que eso. Es la afirmación de una identidad que puede parecer efímera como la garúa, concentrada alrededor de un mes y un color, girando en torno a una imagen; es comercio y
domingo, 17 de octubre de 2010
Espacio (III)
Burga Bartra, Jorge (1989) Del espacio a la forma. (2da edición).
Concytec, Lima.
miércoles, 13 de octubre de 2010
Haciendo las paces con Roma
Desde el balcón |
viernes, 24 de septiembre de 2010
Ciudad parásito (Parasitic city)
Más información:
http://jastudioinc.com/blog/
http://www.stumbleupon.com/su/2qKkTc/inhabitat.com/2010/09/24/parasitic-city-takes-over-decommissioned-italian-highway//r:f
jueves, 16 de septiembre de 2010
¿Por qué estudias arquitectura?
miércoles, 15 de septiembre de 2010
Arquitectura caleta (I)
Perspectiva del conjunto |
viernes, 20 de agosto de 2010
Architect's manifesto (I)
"Las calles tenían un nombre, pero los buenos modales me prohiben decirlo."
http://gapingvoid.com/2007/01/19/the-architects-manifesto/
martes, 10 de agosto de 2010
Arquitectura Autoconstruida: Huaycán II
jueves, 29 de julio de 2010
A propósito del desfile militar
martes, 13 de julio de 2010
Reflexiones de una viajera varada
domingo, 4 de julio de 2010
Gente en Palacio de Gobierno
lunes, 21 de junio de 2010
El hospital en Occidente - Historia y evolución de la distribución funcional
domingo, 13 de junio de 2010
Carreteras (según Quino)
viernes, 4 de junio de 2010
São Paulo: MASP (L. Bo Bardi)
lunes, 31 de mayo de 2010
jueves, 27 de mayo de 2010
jueves, 20 de mayo de 2010
CTRL+C CTRL+V
lunes, 19 de abril de 2010
César Vallejo vs. César Vallejo
El segundo, la poca preocupación por la identidad al momento de crear composiciones con las que la gente no se identifica, y que terminan siendo asimiladas como comederos de palomas.
El tercero, el gasto de recursos en la colocación de una placa (huachafísima) al pie de una escultura que tiene ya varias décadas en el lugar.
¿Qué diría Vallejo ante tanto honor?
martes, 23 de marzo de 2010
viernes, 19 de marzo de 2010
Tres buenos lugares en Roma
viernes, 12 de marzo de 2010
Alcuni consigli a uno studente di Architettura
La disciplina architettonica ha imboccato una strada sbagliata? Se fosse vero, come sostengo nei miei scritti, dobbiamo andare alle radici, alla formazione.
Con poche eccezioni, le scuole focalizzano il loro insegnamento solo su alcuni temi ed escludono le fonti più importanti d’ispirazione per la progettazione. E affermano al contempo di “liberare la mente dell’allievo per sviluppare la relativa creatività massima” ma, onestamente, non sanno come farlo. A volte la “condanna” di forma al di fuori del paradigma corrente è esplicita, a volte è molto sottile ma non meno potente nell’influenzare gli allievi. Il sistema porta a indottrinare con il linguaggio del Movimento moderno, mentre i docenti sono purtroppo incapaci di una critica al d fuori del suoi paradigmi e delle sue immagini iconiche. Essi stabiliscono per gli allievi che cosa è bene e che cosa è male senza fornire loro nessuna difesa logico-critica. E, come nelle sette religiose, à molto difficile che studenti e docenti si allontanino delle immagini approvate.
La creatività è possibile soltanto quando un allievo conosce le regole di funzionamento generali dell’architettura. E la ricerca d’idee innovatrici dipende dall’apprendimento delle tecniche già sviluppate che funzionano. Invece, le scuole offrono solo una finta creatività – il lavoro degli architetti alla moda – e si disinteressano se il loro lavoro sia inadatto al soddisfacimento dei bisogni umani. Quando poi ad allievi a cui non sono insegnate regole scientifiche verificate è suggerito di generare “originalità”, la creazione, elogiata dai docenti, è possibile solo copiano immagini “originali” prodotte dagli architetti alla moda.
Per aiutare, ecco un criterio per “smascherare” la progettazione auto-referenziale: “Un metodo è sbagliato quando non contiene un ciclo d’iterazioni, ossia un ciclo evolutivo che chiarisce le forme soltanto dopo molti passi, dove ogni passo è valutato e aggiustato secondo l’adattamento ai bisogni e alla natura umana”. Guardatevi bene dall’ispirazione “divina” di una forma che appare dal vuoto; non lasciatevi suggestionare da slogan politici o ideologici; guardatevi quando qualcuno disprezza quanto fatto nel passato antecedente al Movimento moderno. Guardatevi da un metodo progettuale ispirato da concetti astratti anziché dalle necessità dell’utente.
Le conferenze universitarie spesso presentano una confusione linguistica e visiva incredibile, una zuppa di parole e concetti assurdi, e ogni studente deve scoprire da solo cosa veramente succede mentre impara a guadagnarsi il diploma. È ovvio: tutti giocano per il potere. Non c’è nessun dialogo! Obbedienza assoluta! Le scuole di Architettura non hanno soluzioni da proporre per l’ambiente: le soluzioni “ecosostenibili” sono “high-tech”e dunque controllate dallo stesso potere economico globale che costruisce edifici-mostri. L’architetto del futuro si deve svegliare dall’indottrinamento.
Nikos Salingaros, San Antonio (Texas). En: "Il Giornale dell’Architettura", Nº 81, Febbraio 2010