La scoperta dell'America / El descubrimiento de América

Voglio parlare della scoperta che l'io fa dell'altro. L'argomento è vastissimo. Non appena lo abbiamo formulato nei suoi termini generali, lo vediamo subito suddividersi in molteplici categorie e diramarsi in infinite direzioni. Possiamo scoprire gli altri in noi stessi, renderci conto che ognuno di noi non è una sostanza omogenea e radicalmente estranea a tutto quanto non coincide con l'io: l'io è un altro. Ma anche gli altri sono degli io: sono dei soggetti come io lo sono, che unicamente il mio punto di vista - per il quale tutti sono laggiù mentre io sono qui - separa e distingue realmente da me. Posso concepire questi altri come un'astrazione, come un'istanza della configurazione psichica di ciascun individuo, come l'Altro, l'altro ol'altrui in rapporto a me; oppure come un gruppo sociale concreto al quale noi non apparteniamo. Questo gruppo, a sua volta, può essere interno alla società: le donne per gli uomini, i ricchi per i poveri, i pazzi per i "normali": ovvero può esserle esterno, può consistere in un'altra società che sarà - a seconda dei casi - vicina o lontana: degli esseri vicinissimi a noi sul piano culturale, morale, storico, oppure degli sconosciuti, degli estranei, di cui non comprendiamo né la lingua né i costumi, così estranei che stentiamo, al limite, a riconoscere la nostra comune appartenenza ad una medesima specie.

Quiero hablar del descubrimiento que el yo hace del otro. El argumento es vastísimo. Apenas lo formulamos en sus términos generales, lo vemos inmediatamente subdividirse en múltiples categorías y derramerse hacia infinitas direcciones. Podemos descubrir a los otros en nosotros mismos, darnos cuenta que cada uno de nosotros no es una sustancia homogénea y radicalmente extraña a todo aquello que no coincide con el yo: yo es un otro. Pero también los otros son los yo: son los sujetos como yo lo soy, que unicamente mi punto de vista - por el cual todos están allá mientras yo estoy acá - separa y distingue realmente de mi mismo. Puedo concebir a estos otros como una abstracción, como una instancia de la configuración psíquica de cualquier individuo, como el Otro, el otro o algún otro en relación a mí; o como un grupo social concreto al que nosotros no pertenecemos. Este gurpo, a su vez, puede estar al interior de la sociedad: las mujeres para los hombres, los ricos para los pobres, los locos para los "normales": o puede serle externo, puede consistir en una otra sociedad que será - dependiendo de los casos - cercana o lejana: los seres cercanísimos a nosotros en el plano cultural, moral, histórico, o los desconocidos, los extranjeros, de los que no comprendemos ni el idioma ni las costumbres, tan foráneos que se nos dificulta, en una situación límite, reconocer nuestra pertenencia común a una misma especie.

Tzvetan Todorov: La conquista dell'America. Il problema dell'"altro". Enaudi, Torino, 1992.